L’atto del cibarsi nel Medioevo aveva un significato che andava al di là della semplice assunzione di cibo o del semplice alimentarsi: era, senza dubbio, un incorporare elementi vitali e medicamentosi, come troviamo indicato nei vari testi de observatione ciborum, de ordine ciborum, de qualitatis ciborum, ma soprattutto si trattava di incorporare i simboli della propria cultura.
Read MoreQuesto nostro articolo, oggi, è un po’ diverso dal solito.
Vorremmo condividere con quanti di voi avranno la curiosità di leggerlo e, più in particolare, con chi ama il Medioevo e la spiritualità ad esso strettamente connessa, con chi ama il viaggio - sia esso interiore o fisico -, con chi ama la conoscenza, l’incontro con l’altro e la riscoperta delle tracce del passato nel nostro presente, alcune suggestioni che questa lettura ci ha ispirato nonché alcuni suggerimenti per un viaggio, per così dire, alternativo.
Read MoreIl sale è in ogni tempo in cima alla lista degli alimenti quotidiani ed è uno dei componenti maggiormente richiesti per necessità fisiologiche ed anche per via di abitudini alimentari ben codificate e correlate a fattori di natura socio-culturale.
Read MoreSecondo alcune testimonianze il Cesame sarebbe una salsa agrodolce ma secondo altre risulta chiaro che il nome designa l’intera preparazione, ossia un piatto a base di carni arrostite o di pesce fritto, rifatti in un intingolo di varia composizione e serviti freddi, in modo molto simile allo scapece o al civiero.
Read MoreNella pratica religiosa ebraica le leggi alimentari rivestono un ruolo centrale. La più antica delle religioni monoteiste riconosce nella nutrizione un’importante occasione di devozione quotidiana e un segno di appartenenza spirituale. Queste regole sancite dalla Torah offrono al credente la possibilità di gestire la propria alimentazione secondo una grammatica che lo avvicina a Dio
Read MoreAlla fine del IV millennio a.C. si potrebbe collocare il passaggio dalla galletta al pane, la cui forma originaria è una sorta di schiacciata priva di lievito e cotta per disidratazione su una pietra rovente: la differenza dalla galletta sta nell'utilizzo di nuove specie di cereali cosiddetti “nudi”, decorticati con la trebbiatura e non con la torrefazione.
Read MoreIl fritto è una tipologia di cottura per contatto con un grasso caldo che trasmette immediatamente il calore ma, di rimando, subisce un raffreddamento dalla sostanza messa a friggere.
Read MoreNel Medioevo, in agglomerati urbani che contano ormai parecchie decine di migliaia di abitanti, il consumo dell’acqua era enorme. Acqua da bere, acqua per cucinare, per fare il bucato, per le stufe, ma anche per far girare i mulini, per lavare le tele e i tessuti di lana, per risciacquare le tinture o per ammorbidire i pellami.
Read MoreLe spezie rivestivano un ruolo di primaria importanza nella cucina del Medioevo; questo è un dato di fatto. Ma perché questo tipo di scelta? In passato sono state avanzate alcune ipotesi che, ad un’attenta analisi, si sono rivelate infondate.
Si diceva, infatti, che il loro impiego fosse legato alla conservazione dei cibi nonché a mascherare gli odori acri emanati da alimenti ormai al limite della decomposizione.
L’attività dello speziale costituiva un vero e proprio universo: era un imprenditore, un artigiano e un mercante, allo stesso tempo. Nella compravendita dei prodotti e delle materie prime egli affiancava alla cultura, l’esperienza nella tecnica farmaceutica e la conoscenza delle pratiche mercantili.
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